Colombia
Medellin
Storicamente la regione di Medellin, Antioquia, è un’aera relativamente ricca, dove l’operosità della sua gente ha saputo sfruttare le risorse naturali (legali e non) e progressivamente innalzarsi dalla condizione di contadini, grazie al commercio di fiori recisi e allo sviluppo del settore tessile.
Chiamata anche città dell’eterna primavera per il suo clima mite 365 giorni l’anno, Medellin è una città con un passato violento e difficile, che con immensa fatica ha cercato di voltare pagina e costruire un futuro migliore per i suoi cittadini.
Sicuramente i risultati sono evidenti, sebbene i mezzi per raggiungerli equivoci. Ancora oggi la città è caratterizzata da grandissimi contrasti: ci sono quartieri, come la Comuna 13 e Moravia, che danno un’immagine di rinascita e speranza, ma allo stesso tempo, le problematiche legate alla povertà, al pericolo e alla droga sono tutt’altro che risolte. I nuovi narcotrafficanti vestono ormai giacca e cravatta e non sono neanche percepiti come dei criminali da parte di una popolazione che, nel bene e nel male, trae dalla cocaina un flusso continuo di denaro.
Per quanto riguarda la sicurezza, la zona migliore è El Poblado, dove si trovano la maggior parte degli alberghi e dei locali dove uscire la sera, sia per turisti sia per colombiani. In quell’area non abbiamo avuto alcun problema e le vie sono veramente un susseguirsi di negozi e locali. Le altre zone di Medellin vanno valutate a seconda dell’ora e della compagnia: in centro non è opportuno recarsi di sera, mentre nei quartieri come la Comuna Treize e Moravia è raccomandato andare accompagnati da un locale.
Medellin non è una città bella nel senso estetico del termine, ma l’ho trovata estremamente interessante da un punto di vista storico e sociale. Proprio per meglio comprenderne le implicazioni, avevamo prenotato un tour privato tramite Airbnb Experience con Juan, il quale ci ha portato tutto il giorno in giro con la sua macchina.
Abbiamo visitato Plaza Botero dove ci sono le state di Botero, la nuova Metro Cable, costruita per raggiungere gli strati più alti della comuna e tour dei graffiti presso la Comuna 13, quartiere che in passato era stato campo base delle FARQ e teatro di violenza continua fino al culmine delle operazioni di liberazione da parte dell’esercito. Ora l’area è stata in parte recuperata, dei meravigliosi murales ne ricoprono i muri e delle scale mobili sono state installate al fine di agevolare la popolazione più povera, che tipicamente vive negli strati più alti della comuna. Ci sono vari negozietti che vendono magliette con i disegni dei murales, caffè equo e solidale, ghiaccioli di frutta esotica fresca…
Juan ci ha spiegato tutta la storia della Colombia e di Medellin da Pablo Escobar in poi dal punto di vista di una persona pro Uribe e la sua politica, ritenendo una scelta giusta quella di usare il pugno d ferro contro le FARQ, anche a costo di appoggiare sulle milizie di sicurezza privata di destra che si sono nel tempo create per contrastare la guerriglia comunista. Juan parlava un ottimo inglese ed è stato una guida eccellente, preparata e disponibile a parlare di tutto, sebbene molto di parte.
Sarebbe stato interessante visitare anche i quartieri Moravia e il barrio Pablo Escobar, ma non ne abbiamo avuto il tempo.
Pasti e Alberghi e varie:
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Selina: Carino ma non all’altezza di quello di Bogotà, ottimo per viaggiatori solitari per socializzare, grazie alle ampie aree comuni (sale studio, bar, ristorante…). Camera doppia 60€ a notte
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La Chagra: Ristorante fusion colombiano – amazzone, trovato su Trip Advisor tra i migliori ristoranti di Medellin. Molto particolare, prendiamo due menù degustazione di cui non saprei ripetere un singolo piatto, tutti gli ingredienti sono assolutamente sconosciuti. Interessante ma non eccellente, prezzo decisamente al di sopra della media colombiana, 50€ a testa.
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