Iran
Quasi tutti i voli internazionali arrivano all’aeroporto principale di Teheran-Imam Khomeini di notte. Non sapendo se ne avremmo trovati alle 4 del mattino, avevamo prenotato in anticipo due taxi che ci portassero all’ostello. In realtà non è necessario, essendo molto frequentato ci sono taxi durante tutta la notte. In aeroporto conviene perdere un pochino di tempo per cambiare i soldi (cambio migliore di tutta la vacanza!) e comprare la SIM.
Teheran è una città enorme, con oltre 11mn di abitanti, caotica e trafficata.
Organizziamo la nostra unica giornata a Teheran con Abbas, trovato su Google cercando free walking tour.
Ragazzo giovane ed estremamente disponibile, a differenze delle guide che incontreremo nelle altre città, Abbas accompagna i viaggiatori per hobby, non è una guida professionista. A livello storico/ artistico è sicuramente meno preparato, ma si è rivelato veramente accogliente ed utile nell’organizzazione del resto del viaggio, sia prima del nostro arrivo via WhatsApp, sia nel fornirci tantissimi contatti di altre guide per le restanti città del viaggio.
Data la stanchezza accumulata per le poche ore di sonno e il tempo perso per risolvere alcune questioni logistiche (cambiare altri soldi, recarsi in agenzia per i biglietti dell’autobus…) siamo purtroppo arrivati troppo tardi per vedere la principale attrazione di Teheran: il Golestan Palace. Altri viaggiatori riferiscono però sia veramente spettacolare, consiglio di non fare il nostro stesso errore.
Una chicca che ci ha fatto scoprire Abbas, non riportata tra le principali attrazioni sulle guide, è stato il “Museum-garden of anti arrogance” presso l’ex ambasciata americana. Non è chiaro quali siano gli orari e le modalità di apertura, fortunatamente Abbas è riuscito a farci entrare e seguire un visita guidata con il ragazzo del museo. Già l’esterno è impressionante: i muri sono ricoperti da murales in cui la Statua della libertà è rappresentata con un viso demoniaco. L’interno è ugualmente tappezzato da murales che ripercorrono gli eventi storici dell’ambasciata in chiave fortemente anti-americana.
Questo è il luogo dove, nel 1979, è avvenuta la cosiddetta crisi degli ostaggi americani, durante la quale l’ambasciata è stata occupata da un gruppo di studenti e i membri americani tenuti dentro in ostaggio per un paio di mesi. Il secondo piano mostra gli strumenti che appartenevano alla C.I.A., segretamente presente all’interno dell’ambasciata. La visita guidata e il video che viene mostrato alla fine, danno una lettura diametralmente opposta a quella che si è abituati a conoscere, veramente efficace nel far riflettere sui diversi punti di vista nella lettura dei fatti storici.
Resto della giornata passato principalmente all’aperto, passeggiando per i vari quartieri / Grand Market. Ceniamo in una piazzetta comprando ottimo cibo di strada dalle bancarelle
Pasti e Alberghi e varie:
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Abbas: https://freetehrantour.com/
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SevenHostels: trovato su google e prenotato via mail. Sconsigliato in quanto abbastanza angusto e personale scortese, soprattutto in relazione al paese
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